Oggi faccio un’eccezione e presto questo mio spazio alla penna di una mia amica che si chiama Deborah Dirani e che, oltre a essere l’addetta stampa di OSM, si diletta ad accumulare scarpe e borse in modo ossessivo/compulsivo ritenendo, lei, la DD che il vero problema non sia il numero di scarpe che possiede, ma il fatto che sia dotata di due soli piedi per calzarle.
E insomma a lei (che s’è letta tutte le biografie di Coco Chanel) la parola per i consigli al femminile.
1 MA LE GAMBE… Non è che debba venire qui io a ricordarvi che Jo Squillo e Sabrina Salerno, scollacciate e minigonnate come se per loro non ci fosse un domani (anche se in effetti…) urlacchiavano dal palco di Sanremo che oltre alle gambe abbiamo di più. E’ una questione di coerenza: se vogliamo essere prese sul serio, valutate per le nostre capacità intellettuali e intellettive e non per lo stacco coscia, bisogna che la coscia la teniamo coperta. Idem per il decolleté che non importa se ce lo ha rifatto Pitanguy, o meglio non deve interessare al nostro interlocutore sul posto di lavoro. Quindi gonna al ginocchio, con calza coprente (per carità quelle velate le lasciamo a Gloria Guida e agli anni 80…), camicia e giacca ben tagliata e abbiamo già il mondo in tasca.
2 PAZZE PER LE SCARPE: lo hanno già detto… Il mio problema non è quante ne possiedo, ma quante riesco a metterne avendo solo due piedi! A parte gli scherzi, nonostante questa ossessione per i tacchi a spillo di 12 cm mi rendo conto anche io che se devo incontrare un collega importante o se devo affrontare un colloquio o, in generale, se ho un appuntamento di lavoro e voglio risultare credibile come professionista e non come pantera del ribaltabile devo scendere da 12 a 8 centimetri… Senza esagerare comunque neanche nella discesa. Il mio amico Andrea Condello, qui, insiste che chi si accomoda in una ballerina merita la persecuzione a norma di codice penale (ma cosa ne sa lui del mal di piedi che patiamo noi…)
3 DOPO I 40 TAGLIATI I CAPELLI: Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia, è l’unica donna al mondo autorizzata a portare i boccoli biondi passati (e anche ampiamente) i 40 anni. Per tutte le altre meglio la regola di Anne Wintour, direttrice di Vogue America: un caschetto (anzi bob) castano caldo che dà una immagine di cura ed eleganza sconfinati
4 LE UNGHIE LUNGHE LE LASCIAMO ALLE TIGRI: premesso che io a quelle che si fanno i fiorellini le condannerei a lavare i piatti fino a quando i fiorellini non appassiscono, veniamo a quel dramma globale rappresentato dalla nail art e dalle unghie in gel lunghe quanto gli artigli di un’arpia. Su ragazze, siamo serie: ma davvero credete che sia elegante presentarvi al mondo con 10 artigli appuntiti invece che con le vostre belle unghiette corte e smaltate? Ah i soli colori concessi sono bianco e rosso (più o meno scuro), il resto va bene fino alla V liceo.
5 SI CHIAMA TRUCCO NON MASCHERA. E vi ho già detto tutto
Infine per quanto riguarda orecchini, bracciali e anelli un consiglio di buonsenso: oggi rubano tutto… Evitate di appendervi alle orecchie dei lampadari di smeraldi, se ve li strappano avete un’idea del male?
PS: Se fai la commessa in cartoleria ti concedo qualche deroga… ma senza esagerare. L’eleganza è questione di sottrazione non di addizione!